venerdì 27 giugno 2014

Hanno UCCISO NAPOLI per l'ennesima volta



CIRO Esposito, ci sono nomi più napoletani di questo? Oggi la città piange l’ennesima morte di un suo giovane innocente, il cui unico desiderio era di andare ad assistere a una partita di calcio della sua squadra. Ciro era un eroe, come è scritto sullo striscione di Scampia,  era un tifoso esemplare. Tuttavia Non bisogna essere eroi per avere il diritto di vivere e non è un peccato essere napoletani per spiegare una morte che non ha giustificazioni.
Ciro è morto nelle stesse ore in cui l'italietta toccava uno dei punti più bassi della sua storia, come quando attaccò senza dichiarar guerra al Regno delle Due sicilie. È stato detto, giustamente, che mai come ora ci sono le condizioni per affondare le mani nel mondo del calcio e rifondarlo. Ma temiamo che restino solo parole. In primo luogo andrebbe rifondata l'Italia! Sono anni che vediamo la storia falsificata da storici e pennivendoli prezzolati; che nella scuola viene insegnato ad ignorare il Regno degli "odiati" Borbone, rei di ogni nefandezza. Conseguentemente anche Napoli, viene accusata di essere depositaria di quella mefitica cultura. Invece, come in una scena Kafkiana, tutto è stato rovesciato, rendendo la storia raccontata, surreale.    Certo, quello del calcio non è un mondo separato, con la droga, le armi, la delinquenza facciamo i conti tutti i giorni. Per  cambiare il sistema occorre  pensare diversamente il nostro mondo, in modo tale che scommesse e affari sporchi compresi, siano solo un cattivo ricordo dell'italietta savoiarda.  Tutto può cambiare se solo lo VOGLIAMO: Non ascoltate chi vi dice che nulla si può cambiare... che nulla possa cambiare solo per effetto delle buone intenzioni. Non possiamo  contare sull’etica utilitaristica, sulla salvaguardia degli interessi che ci furono inculcati dalla perfida Albione: se si vuole arrestare il declino della nostra terra non occorre un certificato  della Figc, bisogna cominciare dalla base, anche dall’educazione dei giovani alla lealtà, al rispetto delle regole e dell’avversario, cosa che invece non ci fu insegnato dalla storia dei "risorgimentisti", che salvarono corrotti e corruttori.
Ora attendiamo che venga resa giustizia a Ciro Esposito e vengano accertate tutte le responsabilità: dell’assassino, dei complici e di chi era responsabile dell’ordine pubblico. E meditiamo in silenzio sulla nostra storia, affinchè un giorno saremo in grado di cambiarla.